Figura paterna: Quando entra concretamente in gioco?

La figura paterna, in linea generale, nel primo anno di vita del bambino è una figura abbastanza marginale. Purtroppo non è colpa del papà e con la propensione naturale che ha, di voler essere utile e risolvere i problemi, si sentirà molte volte anche a disagio ed escluso.

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Questo perché la maggior parte del tempo il neonato lo trascorre con la madre. è lei che da nutrimento ed è sempre la madre che da conforto e sicurezza. Per il legame simbiotico tra madre e figlio nei primi mesi l'uomo è ancora più compagno che padre: si dedica principalmente a dare supporto alla proprio donna.

Fortunatamente per i papà, ma sopratutto per le mamme, questo periodo dura un tempo limitato, c'è, infatti, un momento della vita e dello sviluppo del bambino in cui il papà assume concretezza acquisendo un ruolo determinante. 

In quale momento entra in gioco la figura paterna?

Nella storia la figura paterna ha avuto un'importante evoluzione. Si è passati da:

  1. un padre completamente assente perché l'accudimento ed educazione spettavano solo alla mamma
  2. a un padre osservatore che nell'atto pratico faceva ben poco
  3. a un padre, come quello di oggi, che è figura attiva nell'educazione del bambino

Esso entra totalmente in gioco quando il bambino inizia a staccarsi dalla figura materna, a capire che è un essere diverso ed a manifestare la sua volontà.

Tutto questo accade dal secondo al terzo anno circa. Non a caso questo periodo è stato definito come Terrible Two. Terribile per noi genitori che ci troviamo (generalmente) ad affrontare capricci, prese di posizione, urla pianti e strilli.

È in questa fase che appare la necessita di regole e confini che, attenzione, non vanno confuse con comandi ed obbedienza. 

Il ruolo del padre

Padre e madre hanno ruoli complementari nella vita del bambino. La madre per sua natura accudisce e protegge mentre il padre assume il ruolo di guida, attraverso l'educazione e l'esempio.

Come già accennato è la figura paterna che ha il compito e il ruolo di dettare regole e confini. Eccone alcuni:

  • È colui che fa fare esperienze pratiche, come andare in bicicletta e arrampicarsi sugli alberi, stimolandolo all'avventura. Fa sperimentare concretamente il bambino attraverso varie attività.
  • È colui che organizza l'educazione, ovvero, mette regole e confini ma nel momento giusto permette che esse vengano negoziate, come per esempio rimanere qualche minuto in più a vedere la televisione.
  • Mette le giuste distanze tra genitori e figli. Facciamo un esempio di un bambino che dorme in camera con i genitori o nel letto con mamma e papà. Sarà più facile per il padre cambiare questa situazione portando il bambino a dormire nella sua camera. Riportando il giusto equilibrio e spazi tra le parti.
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    Prepara il bambino ad affrontare il mondo con responsabilità, sicurezza e indipendenza. Standogli vicino e lasciandogli la giusta libertà affinché acquisisca la sicurezza per poter fare le cose da solo, con la consapevolezza di avere sempre il padre vicino in caso di bisogno.
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    Cerca di incentivare e alimentare sempre le virtù e le propensioni del figlio.

Un papà difficilmente metterà in pratica tutto questo ma sicuramente saperlo gli farà porre l'attenzione, nei momenti giusti, sulle sue condotte.

Le caratteristiche per una buona relazione tra padre e figlio

Il papà potrà esercitare efficacemente il suo ruolo se riesce a costruire una buona relazione con i figli. Tra tutte le possibili caratteristiche credo le più importanti siano 4:

  • Responsabilità: Provvede affinché la famiglia abbia il necessario per vivere. Che non vuol dire che la donna non può farlo, ma questa caratteristica è insita nell'uomo da sempre. Era lui che cacciava, portava il cibo e difendeva dai pericoli. E' una registrazione che noi tutti abbiamo nonostante le cose siano cambiate di molto, avere un padre a casa che si occupa della famiglia è un esempio positivo per i figli.
  • Disponibilità: Dedicare il tempo ai figli per il piacere di stare insieme. La principale attività della disponibilità è il gioco. E' attraverso di esso che ci si può ritagliare quel momento per "starecon il proprio figlio e non "fare" con il proprio figlio. Per l'uomo questo non è facile perché per sua natura deve sempre fare qualcosa che possa risolvere un problema o riposarsi dopo averlo risolto.
  • Coinvolgimento: Se il papà è coinvolto e disponibile il bambino avrà più possibilità di diventare autonomo e indipendente. Un modo concreto è sempre il gioco, che porta ad essere partecipe della vita del bambino.
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    Libertà: Questa è una caratteristica fondamentale. Un figlio vuole essere libero ma con la sicurezza di chi sa che per qualsiasi problema c'è chi lo aiuta. Questo è il padre, promuove l'indipendenza vigilando sui proprio figli.

Conclusione

La figura paterna ha un ruolo fondamentale nella vita dei figli e fortunatamente negli ultimi tempi questo è diventato sempre più cosciente anche grazie agli studi sul tema.

Da parte mia ho l'immagine del padre come di un argine di un fiume che indirizza la corrente verso il mare della vita. In alcuni tratti l'acqua scorre placida e calma in altri rapida e vorticosa ma sempre contiene perché se dovesse straripare sarebbe un disastro.

Scrivimi nei commenti qual è la tua visione del padre.

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Chiara Ferrarese
 

Mamma, moglie, ricercatrice, ho studiato psicologia dell'età adulta ed ora mi sto specializzando nello studio dell'età evolutiva. Voglio condividere la mia esperienza e la mia conoscenza e vorrei che tu condividessi le tue esperienze e le tue conoscenze con me, da mamma a mamma, perché l'unione fa la forza e chi ne trarrà il maggiore beneficio saranno i nostri figli!

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